R.I.P.

martedì 21 luglio 2009

10: FUGGIASCO


Dopo i dovuti esami e avere assodato che la macchina funzionava a regime ho deciso di testare la tuta che ero andato perfezionando nelle settimane passate. Segni propizi accompagnavano la mia decisione: si era dissolta quella nuvoletta dotata di campo gravitazionale proprio che si aggirava per casa. Era tempo di aggiornare il mio diario con nuove e grandiose scoperte: portavo con me alcuni doni (un libro, uno specchietto, delle caramelle) per instaurare rapporti pacifici ovunque giungessi.
Mi sono tornati utilissimi.
Con il libro ho stordito un poliziotto che ha tentato di immobilizzarmi quando mi sono materializzato sulla scena di un delitto. Poi, con lo specchietto, ho accecato il suo collega e mi sono quindi dato alla fuga. Infine, con le caramelle ho corrotto un bambino che reggeva la bicicletta al fratello maggiore mentre quello faceva pipì dietro una siepe.
Se vi state chiedendo come mai non sono subito tornato qui in salotto azionando il ritornatore, la risposta è semplice: quello stupido aggeggio si è rotto e non riesco a capire come diavolo è successo. Proverò a frizionarlo col succo di pompelmo, a volte fa miracoli.
Bè, che dire di più? Fortunatamente indossavo la tuta, altrimenti sarei stato identificabile. Invece è bastato che me ne sbarazzassi una volta allontanatomi dalla scena del delitto. E grazie al sistema di autodistruzione di cui l'avevo dotata non resta alcuna traccia del mio passaggio e posso dormire sonni tranquilli. Peccato, però, ci avevo messo parecchio ad assemblarla.
Pazienza, vorrà dire che ne farò un'altra.

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